- 12 Agosto 2025
Arriva la notifica. Una mail, un alert, una segnalazione da un commerciale sul campo: “Il nostro concorrente principale ha appena tagliato il prezzo del prodotto X del 15% sul suo sito e-commerce”. Nel tuo ufficio, la temperatura sembra scendere di qualche grado.
La prima reazione, quasi istintiva, è un mix di allarme e urgenza. Il primo pensiero è: “Dobbiamo rispondere. Subito. Allineiamoci o perderemo vendite”. È una reazione umana, comprensibile. Ed è quasi sempre quella sbagliata.
Reagire d’impulso a una mossa di pricing di un competitor è il modo più rapido per innescare una guerra dei prezzi. Una spirale al ribasso che distrugge la marginalità per tutti gli attori sul mercato, erodendo il valore della categoria e abituando il consumatore a un livello di prezzo insostenibile. La corretta risposta a un calo prezzi della concorrenza non è mai una singola azione, ma un processo strategico. Richiede lucidità, analisi e, soprattutto, dati strategici precisi e in tempo reale. In QBerg, trasformiamo l’ansia da pricing in chiarezza strategica. Abbiamo definito un processo in 4 step per aiutarti a smontare la mossa del tuo concorrente e a definire la contromossa più intelligente, quella che protegge i tuoi profitti e rafforza il tuo vantaggio competitivo.
Step 1 – Analisi fredda dei fatti: cosa sta succedendo davvero?
Prima di pianificare una risposta, devi agire come un analista di intelligence. L’obiettivo è raccogliere informazioni precise per comprendere la reale natura della mossa avversaria14. La fretta è cattiva consigliera; la precisione è la tua migliore alleata. Ecco la checklist fondamentale.
- CHI ha abbassato il prezzo? È il leader di mercato che sta consolidando la sua posizione? È un inseguitore che cerca di guadagnare quote? O è un retailer che sta spingendo aggressivamente la sua Private Label? La risposta cambia tutto. Un’offensiva di un brand nazionale richiede una reazione diversa rispetto a una spinta sulla PL, il cui differenziale di prezzo rispetto alla marca è un fattore strategico chiave da monitorare.
- SU COSA ha abbassato il prezzo? Si tratta di un prodotto “eroe”, ad alta visibilità e capace di generare traffico? Oppure di un prodotto secondario o di nicchia? Ancora più importante: è un modello recente o un prodotto a fine vita, con un’alta obsolescenza, che il competitor sta semplicemente cercando di liquidare? Attaccare un prodotto in phase-out è uno spreco di risorse.
- DOVE lo ha abbassato? Il calo è sul canale online, sul punto vendita fisico o solo sul volantino promozionale? Questa è una distinzione cruciale. I nostri dati dimostrano che, nel largo consumo, il prezzo online è mediamente quasi il 30% più caro rispetto al volantino promozionale. Un taglio prezzo del 15% online potrebbe quindi risultare comunque in un prezzo finale più alto di quello del tuo volantino. Senza un monitoraggio prezzi competitor cross-canale, rischi di reagire a una minaccia fantasma.
- COME e PER QUANTO? È una promozione a tempo, un’operazione sottocosto, o un riposizionamento di prezzo permanente? Il prodotto è effettivamente disponibile o il competitor sta usando un prezzo civetta su un prodotto con basso stock (o in Out-Of-Stock) solo per attirare traffico?

Rispondere a queste domande non è un’ipotesi, ma un’operazione chirurgica resa possibile da strumenti specifici. Con QTrack, ad esempio, isolate immediatamente la referenza in questione e ne tracciate l’andamento storico del prezzo. Con IDEOQuickView, invece, l’analisi si sposta sullo STORE fisico. Verificate in un istante come quel prodotto è trattato nel singolo punto vendita, scoprendo se il prezzo si discosta dalla griglia prezzi concordata e qual è il suo reale posizionamento a scaffale.
IDEOQuickView per il Trade: quale competitor sta abbassando i prezzi?
Step 2 – Calcolare l’impatto potenziale: quanto ci costa davvero?
Una volta inquadrata la mossa, il passo successivo è stimarne l’impatto potenziale sul tuo business. L’analisi non deve fermarsi ai volumi di vendita, ma deve arrivare al cuore del problema: la marginalità.
L’errore più comune è pensare che un calo dei volumi sia sempre peggio di un calo dei margini. Non è così. Ipotizziamo che tu abbia un margine lordo del 30% su un prodotto. Se un competitor ti costringe ad un allineamento prezzi che riduce il tuo prezzo di vendita del 10%, il tuo margine si riduce di un terzo. Per recuperare lo stesso profitto lordo di prima, dovrai aumentare i volumi di vendita del 50%. È uno scenario realistico?
Per rispondere, devi considerare l’elasticità della domanda e la fedeltà dei tuoi clienti.
- Il tuo cliente è price-sensitive o brand-loyal? Se vendi un prodotto altamente differenziato o con un forte brand equity, è probabile che molti clienti non cambieranno fornitore per pochi punti percentuali di sconto.
- Qual è la quota di mercato del prodotto in questione? Un attacco su un tuo prodotto di punta, che pesa per il 20% del fatturato della categoria, ha un impatto ben diverso di una mossa su un prodotto che vale l’1%.
Quantificare l’impatto potenziale in termini di Euro di margine persi, prima ancora che di unità vendute, fornisce la base oggettiva per decidere se e come reagire.
Step 3 – Valutare le opzioni: le 4 mosse sulla scacchiera del Pricing
Con i dati in mano, puoi passare dalla difesa all’attacco, valutando le quattro principali strategie di pricing alternative.
- Ignorare: A volte, la mossa migliore è non fare nulla. Questa opzione è valida se l’analisi ha rivelato che il competitor è un attore minore, il taglio prezzo riguarda un prodotto di nicchia o a fine vita, o si tratta di una promozione a tempo a basso impatto.
- Allinearsi al Prezzo: È la mossa più ovvia e la più pericolosa. Va considerata solo per i Key Value Item dove c’è un rischio reale e immediato di perdere traffico e vendite significative. È l’inizio della guerra dei prezzi e va usata come ultima risorsa.
- Differenziare (e Comunicare Valore): Invece di abbassare il prezzo, alza il valore percepito. È la strategia vincente nel lungo periodo. Puoi enfatizzare la qualità superiore, creare un bundle per rendere l’offerta meno comparabile o puntare sul servizio, come fanno i negozi specializzati nel Pet Care.
- Contrattaccare su un Altro Fronte: Questa è la mossa da stratega. Sposti il campo di battaglia dove sei più forte tu. Abbassa il prezzo su un’altra referenza, magari una su cui hai margini migliori o che è particolarmente importante per il tuo competitor. Il tuo concorrente sconta le stampanti? Lancia una promozione aggressiva sulle cartucce compatibili.
Step 4 – Decidere, implementare e monitorare il campo di battaglia
Scelta la strategia, la fase finale è quella dell’esecuzione e del controllo. La velocità è essenziale, ma lo è ancora di più il monitoraggio. Il pricing non è un’azione statica, ma un dialogo continuo con il mercato. Una volta implementata la tua contromossa, il lavoro di price intelligence non si ferma.
È qui che l’analisi secca dei prezzi diventa un’arma tattica. Per il mondo web, strumenti come QPret (QPoint Price Erosion Tracking Tool) sono decisivi. Grazie a monitoraggi che possono avere cadenza oraria, QPret non vi dice solo se il competitor ha reagito, ma chi ha abbattuto il prezzo per primo, chi lo ha seguito a cascata e quanto attivamente un sito sta “muovendo” i prezzi. Il tutto attraverso dashboard visuali immediate e dati tabellari per analisi profonde.
Questo ciclo di Azione-Reazione-Monitoraggio è ciò che distingue una gestione di pricing professionale da una reattiva. Avere accesso a dati precisi in tempo reale ti permette di valutare l’efficacia della tua strategia e di essere pronto ad aggiustare il tiro, trasformando una minaccia in un’opportunità per dimostrare al mercato la tua agilità e intelligenza strategica.
Per prendere la decisione giusta in poche ore, non in giorni, hai bisogno di dati precisi e tempestivi.
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