MERCATO PHARMA - 21 Aprile 2021
La pandemia sta condizionando la vita di tutti noi e sta cambiando in modo repentino le abitudini di acquisto che infatti hanno registrato un forte incremento nel canale online, generando sofferenza in quello fisico. E questa dinamica di mercato ovviamente accade anche per la Dermocosmesi da parafarmacia.
L’e-commerce è un fenomeno in espansione oggi e nel futuro, che in pochi anni rischia di assumere le caratteristiche di un business vertiginoso. Si parla in alcuni casi di incrementi, di un avanzamento costante a doppia cifra.
In questo studio, ci concentriamo sulle categorie merceologiche della Dermocosmesi, analizzando come è cambiata l’offerta di ben 1.134 Marche e 7.488 Referenze Uniche nei principali siti di e-commerce di 11 catene di farmacie del nostro panel, mettendo a confronto il primo trimestre 2020 vs il primo trimestre del 2021.
Quello della Dermocosmesi da parafarmacia è sicuramente un mercato molto combattuto: indirizzato ad una fascia medio-alta di consumatori, in cui è alta la fedeltà al brand e dove i produttori propongono prodotti di fascia prezzo alta.
Vediamo in che modo.
Assortimenti: offerta in leggera contrazione, aumento della profondità di Marca e numero di Referenze
Nei due periodi presi a confronto, registriamo due tendenze contrastanti: da un lato, una decisa contrazione del numero di osservazioni totali del trimestre (rilevazioni di prezzo monitorate dal nostro campionamento settimanale) e, dall’altro, un modesto aumento dei marchi esposti (+3.5%, per arrivare a 1134 nel primo trimestre 2021) e del numero di referenze uniche (+2.5%, per arrivare alle 7488 sui siti di e-commerce nel primo trimestre 2021).
Questo potrebbe voler testimoniare che pur avendo l’online inserito un maggior numero di referenze e di marche, ciò vuol dire che da un lato i nuovi modelli entrati nel mercato sono stati trattati solo da alcuni siti (per un discorso di distribuzione selettiva da parte dei produttori o perché, essendoci scarsa disponibilità di prodotti riescono ad accontentare solo alcuni retailer), dall’altro i modelli che già erano sul mercato, vengono trattati da meno siti (anche qui o per mancanza di prodotto, o perché si è deciso di darli solo ad alcuni).
Prezzo Medio dei prodotti dermocosmetici in calo
Assistiamo ad un leggero calo di prezzo dei dermocosmetici, pari al 3%, tra i due periodi considerati (primo trimestre 2021 vs stesso periodo 2021) che può essere imputato sia ad una restrizione e selezione dei consumi degli italiani causata dalla pandemia in corso, che dall’indisponibilità dei prodotti sull’online come vedremo più avanti nella nostra analisi.
Out of Stock: per la Dermocosmesi è in salita
Abbiamo voluto anche analizzare la percentuale di indisponibilità dei prodotti Out of Stock (OOS) calcolata come la percentuale di prodotti esposti che non possono essere acquistati, in quanto marcati come “Non disponibile” o perché esposti senza prezzo e quindi non aggiungibili al carrello virtuale del sito.
Nel primo trimestre 2021, emerge fortemente il trend dell’indisponibilità dei prodotti che si conferma attorno ad un ‘cronico’ 17.5%, dopo il picco del quasi 19% del secondo trimestre che ha visto un incremento di ben 4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
La Concentrazione dei Produttori
In ultimo, vediamo come è strutturata la quota di visibilità della Categoria Dermocosmesi da parafarmacia, espressa nei nostri sistemi dalla Quota Display Web.
Dalla nostra analisi, emergono 2 evidenze:
- i primi 15 Produttori (‘Top 5’ e ‘seguenti 10’) fanno circa il 40% dell’esposto;
- le Private Label sono praticamente assenti in questo comparto.
Si nota come i produttori Top, in un mercato che sul web conta oltre 1000 Marche di 130 diversi Produttori, consolidino poco meno del 40% dell’offerta. Trend in leggera flessione nel confronto tra i due trimestri, infatti sia i ‘Top 5’ che ‘i ‘seguenti 10’ perdono rispettivamente 0.98% e 0.71%.
Per quanto riguarda le Private Label, invece, possiamo affermare che la Dermocosmesi non contempla il fenomeno delle Private Label (0.34% primo trimestre 2020, 0.27% stesso periodo 2021) che pesano ancora molto poco in questo mercato dove il target del consumatore rimane medio-alto e quindi più propenso all’acquisto del prodotto di marca ancora sinonimo di qualità.