MERCATO HI-TECH - 21 Novembre 2022
Le vendite dei TV Flat sono in controtendenza: dalla nostra analisi registriamo una riduzione del prezzo medio dello scaffale rispetto al trend generale. Questo fenomeno non va visto come un segnale di riduzione dell’inflazione ma dalla necessità di alleggerire i magazzini sovrastoccati di TV acquistati a causa dello switch-off rimandato.
In occasione della Giornata Mondiale dei TV che si celebra il 21 novembre da un’iniziativa dell’ONU nel 1996, abbiamo prodotto un’analisi di mercato sulla grande Famiglia dei TV Flat e la sua evoluzione in termini di prezzi. La nostra attenzione è rivolta agli scaffali fisici e a quelli online, mettendo a confronto il periodo gennaio-ottobre 2022 con lo stesso periodo dell’anno precedente.
Da mesi oramai non si sente parlare di altro che di inflazione: crescita dei prezzi al pubblico di praticamente tutte le merceologie, dai beni di largo consumo a quelli di consumo durevole, come testimoniato per quest’ultimi dal nostro Osservatorio Prezzi Tecnologici. La crescita è stata continua, soprattutto in questi ultimi mesi, per ragioni oramai note a tutti che spaziano dalla crisi degli approvvigionamenti di materie prime a quella energetica.
Dai dati delle vendite dei TV Flat nei vari canali esce però un dato inaspettato che andremo ad approfondire nello studio realizzato grazie anche alla piattaforma multicanale QPoint Price Intelligence che garantisce il monitoraggio continuo di prezzi e assortimenti in modo semplice e intuitivo a volantino, scaffale, e-commerce e newsletter.
Segmenti di polliciaggio dei Tv Flat: giù i prezzi
Abbiamo analizzato l’andamento dei prezzi delle flat TV sia nel mondo dei negozi fisici (appartenenti a Catene, Gruppi d’Acquisto e Ipermarket) che nel mondo dei principali siti di e-commerce (Web retailer specialisti, Web pure specialisti e Web pure generalisti): la prima analisi si concentra sulle variazioni di prezzo per segmenti di polliciaggio.
Come si vede dal grafico, la diminuzione è generalizzata: fa eccezione il segmento dei piccoli (minoritario però come importanza) che vede aumenti del 6.1% e del 1,2% nel fisico e nell’online rispettivamente).
A registrare il calo più consistente nello store fisico è il segmento dei grandi, che perde un 4.4%, mentre nell’online a registrare il calo più forte è quello dei medi formati, con un -6%.
Come varia il prezzo tra fisico e online per i Tv Flat?
Emerge il divario di prezzo medio, a parità di segmento, tra canale di vendita fisico e online, segno di un’offerta che nell’online privilegia l’alto di gamma. Possiamo affermare ciò in quanto l’indice di prezzo per tutti e soli i modelli di Tv in sovrapposizione tra negozi fisici ed e-commerce risulta sempre più conveniente per lo store rispetto all’e-commerce. Eccezione fatta per i mesi di marzo-aprile e luglio-agosto, in cui si assiste ad un’impennata del prezzo store rispetto all’equivalente web, si vede come l’indice sia costantemente sotto il 100 nel periodo preso in esame.
Sia Oled che LCD vedono i loro prezzi ridursi
Anche guardando il dato per Tipo non dobbiamo rivedere le nostre affermazioni derivanti dall’analisi per segmento.
Nonostante infatti la popolarità in ascesa per gli Oled, vediamo come questi ultimi siano addirittura quelli più interessati alla caduta di prezzo, con un -11.5% sia nel fisico che nell’online. Sono invece del -9.7% e -8.7% le diminuzioni degli LCD/LED rispettivamente nelle due vetrine del fisico e dell’e-commerce.
Conclusioni
I Tv Flat si rivelano quindiuna famiglia in controtendenza rispetto al resto del mercato, i prezzi diminuiscono in un periodo storico dove tutti gli altri prezzi aumentano.
A nostro avviso, la ragione è da ricercare nella gestione diluita e, soprattutto, mutevole nel tempo al di là del previsto, dello switch-off verso il DVBT-2 e l’MPEG4.
Dopo l’iniziale annuncio dello switch-off per il 15 ottobre 2021, in realtà solo “volontario”, si è visto il prorogare dello stesso a novembre-dicembre (ma solo per la Sardegna) e, poi, gennaio 2022, marzo 2022, giugno 2022 per essere completato a gennaio 2023. Sotto il termine “refarming” della banda 700 (anglicismo che si inserisce nella corrente dei termini per spiegare una situazione confusa e criptica) si è avuta insomma una gestione piuttosto caotica.
Al picco di vendite registrato nelle settimane subito precedenti la data del 15 ottobre (+120% di vendite secondo un dato Gfk), è seguita un’attività di acquisto e immagazzinamento da parte del retail per far fronte a quella che doveva essere una richiesta ingente e, appunto, di picco.
I magazzini pieni, derivanti dalle vendite ben sotto le attese e l’entrata in questa fase di recessione tanto sbandierata, hanno fatto sì che gli operatori abbiano cercato di spingere le vendite calmierando i prezzi in controtendenza rispetto al resto del mercato.
Questo studio è stato realizzato con QPoint, la nuova piattaforma di price intelligence per il monitoraggio multicanale di prezzi e assortimenti. Con QPoint diventa semplice e intuitivo monitorare i volantini promozionali, gli scaffali dei punti vendita fisici, i siti di e-commerce e le newsletter.